Direttamente dai ricercatori dell’insettario di Anthony James dell’Università della California arrivano le zanzare OGM.
Si tratta di insetti geneticamente modificati, con lo scopo di essere resistenti al plasmodio della malaria, e tramandare questa peculiarità anche al 99,5% della prole.
La tecnica adoperata –chiamata ‘drive gene’ usando la tecnologia CRISPR (Clustered Regularly Interspaced Short Palindromic Repeats) – è una moderna pratica genetica, sfruttata per riprogrammare il DNA: infatti, nel nucleo delle cellule embrionali è stato introdotto un gruppo di geni, contenenti le direttive per produrre anticorpi contro il parassita della malaria, e bloccarne la trasmissione. Ed insieme a tali geni, ne è stato aggiunto un altro in grado di colorare gli occhi della zanzara padre di rosso fluorescente, semplicemente per verificare in maniera visibile quanti insetti risultassero immuni, visto che la responsabile del problema è la femmina.
Le aspettative erano di ottenere un 50% di figli con caratteristiche paterne, quindi l’immunità, ed un altro 50% con caratteristiche materne, ovvero la malaria; invece, contro ogni previsione, ben oltre il 99% della discendenza presentava anticorpi contro i parassiti.
Un risultato a dir poco stupefacente con conseguenze preziose, in quanto, secondo Anthony James, questo vuol dire che, attraverso modifiche genetiche, si potrà, in futuro, eliminare totalmente le zanzare infette, e quindi arrestare il contagio anche all’uomo. Ricordiamo che è la seconda malattia infettiva più diffusa al mondo per mortalità con oltre mezzo miliardo di nuovi casi all’anno, solo il 90% in africa tropicale, e con quasi metà della popolazione mondiale che vive in aree a rischio epidemia.
I dibattiti sull’etica della questione non sono mancati: ci sarebbe il problema delle conseguenze sull’ecosistema, dovute a queste modifiche, in quanto l’ambiente e il normale corso dell’evoluzione non sono in grado di rispondere tempestivamente; poi la trasmissione genetica così elevata del gene contro il parassita potrebbe dar luogo anche a resistenze contro farmaci; per non parlare delle organizzazioni che si oppongono agli OGM e di chi è terrorizzato dallo sviluppo anche di esseri umani modificati.
Giustissimi dibattiti, ma bisognerebbe sempre guardare ai benefici di un qualcosa, prima di giudicarlo in negativo: insomma la probabile sconfitta di questo temibile flagello, e magari l’utilizzazione di questa tecnica per debellare anche altre malattie, non è per niente da poco!